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Rapporto dell'Agenzia europea delle droghe: Italia seconda in Europa per l'uso di cannabis tra i giovani

Articolo pubblicato più di un anno fa

Determinante il ruolo di internet quale fonte "anonima" per procurarsi la droga


Cannabis: tra i 15 e i 34 anni ne fa uso uno su cinque, "peggio" di noi solo i francesi, il rapporto dell'Agenzia europea delle droghe ci dice anche che gli italiani sono i quarti per uso di oppioidi e ottavi per la cocaina.
Nel rapporto si evidenzia l'aumento del numero dei decessi per overdose in Europa. Le morti sono dovute soprattutto a eroina e altri oppioidi, e sono in aumento del 6% rispetto ai 7.950 decessi stimati nel 2014. In questo contesto l'Italia è in controtendenza, e cioè diminuisce la percentuale del numero dei morti: 7,8 morti per milione di abitanti, contro una media europea di 20,3.
Il nostro Paese col 19% di prevalenza di consumo nella fascia di età tra i 15 ed i 34 anni, è il secondo in Europa per l'uso di cannabis nel 2015, mentre è quarto per gli oppioidi ad alto rischio ed ottavo per la cocaina.
Inoltre sono 25 i nuovi oppioidi sintetici rilevati in Europa tra il 2009 ed il 2016. Alcuni di questi, estremamente potenti, imitano gli effetti di eroina e morfina, e stanno diventando una minaccia crescente per la salute, in quanto causano danni, fra cui morti e intossicazioni.
Per la cocaina, gli italiani sono quarti, dopo britannici (prevalenza nel periodo di vita del 9,7%), spagnoli (9,1%) e irlandesi (7,8%), con il 7,6%. Il dato della prevalenza negli ultimi 12 mesi tra i giovani adulti per l'Italia è dell'1,8%, sotto la media europea (1,9%). 
L'Italia ha un numero relativamente basso di morti provocati dalle droghe (8 per milione di abitanti, con 304 casi), inferiore alla media europea (20,3 per milione in Ue, Turchia e Norvegia). "Una nuova e importante sfida per la politica in materia di droga - spiega il Rapporto - è come rispondere al ruolo di Internet sia come mezzo di comunicazione che come fonte emergente per l'offerta di droga. L'attenzione si è concentrata essenzialmente sulla minaccia posta dai mercati della droga della cosiddetta darknet, la rete oscura dove vige l'anonimato".

Pubblicato il 08/06/2017