Legge sui minori stranieri, in aula il 24 ottobre
Nel testo tra le proposte introdotte quelle di un sistema unico di accoglienza, l’istituzione di un albo dei turor volontari e l'incentivo per gli affidamenti familiari
Se ne discuterà in aula il 24 ottobre, oggetto dell'incontro l'approvazione definitiva della legge sulla tutela per i minori stranieri non accompagnati in Italia. Al momento la proposta di legge è stata è stata votata nelle commissioni senza opposizioni. Secondo i dati del ministero dell'Interno, dall'inizio dell'anno sono circa 20 mila i minori soli arrivati in Italia (19.429, dato aggiornato al 21 ottobre) circa settemila in più rispetto allo scorso anno. Aumentano anche i casi dei minorenni stranieri che spariscono nel nostro paese e che, spesso, finiscono nelle reti criminali. Da qui dunque l'urgenza di un intervento concreto delle Istituzioni; ma quali le novità e i punti fondamentali previsti dalla Legge per la tutela dei minori migranti non accompagnati?
La proposta di legge n.1658 è stata presentata per la priva volta nel 2013 e rivista più volte per venire incontro a scenari sociali radicalmente mutati. In sostanza, la legge interviene su alcuni punti chiave nella tutela dei minori stranieri non accompagnati sul nostro territorio: ridefinisce un sistema unico per l'accoglienza incardinato nello Sprar (Sistema per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati), ma prevede anche l'istituzione di un tutor per ogni minore straniero non accompagnato nonchè forme di identificazione della minore età più tempestive.
La legge prevede che tutti i minori non accompagnati (anche quelli che non chiedono protezione nel nostro paese) entrano a far parte dello Sprar. Nel testo si ribadisce che l'identificazione dei minorenni non deve superare i 10 giorni e che essi possono essere trattenuti nelle strutture di prima accoglienza non oltre i 30 giorni (oggi se ne prevedono 60).
L'altro punto chiave della legge è l'idea che ogni minore non accompagnato debba avere un tutor personale. Finora la prassi ha previsto che a svolgere questa funzione fosse il sindaco della città, dove i minorenni sono ospitati, oppure l'assessore ai servizi sociali, o ancora, il presidente della comunità di accoglienza. L'obiettivo è quello di creare delle figure in grado di prendere in carico il minore e seguirlo passo passo. Per questo verrà istituito, un albo per i tutor volontari a cui potranno iscriversi privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte dei garanti regionali per l'infanzia e l'adolescenza. La legge prevede inoltre un incentivo all'affidamento familiare di questi ragazzi, che dovrà essere una scelta prioritaria rispetto all'accoglienza in comunità.
L'articolo 1 è stato modificato secondo queste nuove indicazioni "i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea" e che "le disposizioni si applicano ai minori stranieri non accompagnati, in ragione della loro condizione di maggiore vulnerabilità".